
Pochi giorni fa sono stata al cinema a vedere Inception. Finalmente. Erano mesi che aspettavo che uscisse anche in Italia, il trailer mi aveva incuriosita moltissimo.
È già da un po' che penso che Christopher Nolan abbia un talento particolare. Quando, quattro anni fa, andai al cinema a vedere The Prestige, ricordo che, a film concluso, rimasi paralizzata sul mio posto a sedere, con gli occhi ancora sbarrati per la sorpresa finale. Decisa a farmi una cultura sul regista, poco tempo dopo guardai Batman Begins, che inizialmente non mi aveva incuriosita più di tanto, più che altro perché mi sentivo un po' annoiata dalle decine di film sui supereroi dei fumetti che, già da un po' di anni a questa parte, tendono a spopolare alla grande. Invece rimasi sorpresa: il Batman di Nolan era diverso dagli altri supereroi cinematografici. Il regista aveva scelto di approfondire moltissimo l'introspezione psicologica del personaggio, raccontandone la storia, la disperazione, le paure. Ora, devo dire che io non ho letto i fumetti di Batman, e tra l'altro ricordo poco gli altri film che ne erano stati tratti (di Tim Burton e Joel Schumacher, se ben ricordo). Però ho visto i film di Spiderman, degli X-Men e dei Fantastici 4 (su quest'ultimo preferisco stendere un velo), e in nessuno di essi ho trovato una cura così minuziosa per l'atmosfera, per la caratterizzazione dei personaggi e per gli intrecci psicologici come in Batman Begins.
Torniamo ad Inception. Credevate fosse l'ennesimo filmetto d'azione? Vi sbagliavate. È una pellicola stupefacente, che unisce una trama appassionante, personaggi curatissimi e la complicata lotta esistenziale del protagonista ad un'atmosfera paranormale, effetti speciali da paura e ad interessantissimi studi sul sogno (senza parlare del fantastico cast). L'amica con cui sono stata al cinema, a film concluso, si è girata verso di me e, con espressione scioccata, mi ha detto «mi sembra di aver corso 20 kilometri...!». È così: il film dura circa 2 ore e 40 minuti, ma durante la visione il tempo passa in modo del tutto particolare. Non si riesce a staccare gli occhi dallo schermo, con la sensazione di vivere un viaggio ai confini dello spazio-tempo; viaggio che si vive al secondo: un paio di minuti possono sembrare un tempo infinito o appena sufficiente, a seconda di quello che il regista vuol farci credere.
È in questo che Christopher Nolan è davvero bravo, a mio parere; nel farci credere quello che lui vuole che crediamo. E la cosa vale anche per quando sceglie di farci stare in bilico tra due posizioni, come succede in The Prestige: difficile scegliere da che parte schierarsi.
Due giorni fa, poi, ho finalmente visto anche Il Cavaliere oscuro, seguito di Batman Begins. Non c'è molto da aggiungere a tutto quello che ho detto fin'ora: anche qui si vive l'atmosfera "à la Nolan", dark ma non troppo, misteriosa e intrigante, ricca di dubbi e diverbi psicologici.
La capacità di crearsi uno "stampo", una serie di caratteristiche filmiche che fungono da firma, riuscendo però a non stancare mai il pubblico, è a mio parere l'abilità che contraddistingue il buon regista. Può darsi che Christopher Nolan sia destinato a diventare uno dei grandi registi della nostra generazione?
Speriamo di si!!! (e speriamo che rifaccia Harry Potter :P)
RispondiEliminaMagari...! :O
RispondiEliminaCiao Giulia, guardati Memento un film del 2000 di Nolan e di sicuro ti piacerà!
RispondiEliminaIgor
E' vero, Nolan é un regista molto bravo. Ho visto i suoi film di cui parli - tranne Inception,mannaggia - e davvero hanno quel non so che ti lascia a fine proiezione a corto di parole, per vari motivi, ma che di solito concorrono a renderli dei film memorabili.
RispondiEliminaConcordo sul velo pietoso steso sui film dei Fantastici 4 :D
"Memento" è il prossimo in programma! E devo anche rivedere "Insomnia", non me lo ricordo più...
RispondiEliminaÈ vero Ylenia, sono film memorabili! Per questo tendo ad essere convinta che Nolan diventerà un "grande" del futuro :)
Dei Fantastici 4 ho visto solo il primo, ma mi è decisamente bastato.